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domenica 20 novembre 2011

I PRINCIPALI NEMICI DELLE NOSTRE PIANTE (parte 1)

ACARI

Appartengono alla classe degli "Aracnidi" e pertanto non sono degli insetti (che al contrario appartengono alla classe degli "Insetti" e sono provvisti di soli tre paia di zampe allo stato adulto), come erroneamente si pensa.
Molte specie di Acari sono parassiti di animali (come ad esempio l'Acaro della scabbia) e di vegetali, che pungono con le appendici boccali, dette CHELICERI che unendosi e allungandosi formano un vero e proprio stiletto, svuotando poi le cellule del loro contenuto.
Come conseguenza si formano soprattutto sulle foglie e sulle gemme, delle malformazioni e delle galle, nonchè ingrossamenti anomali dei peli provocati da sostanze emesse dall'acaro.
I cicli e le popolazioni di acari sono fortemente influenzate dai fattori climatici: sono favoriti dalle alte temperature; umidità relativa intorno al 60% (umidità più alta per diversi giorni deprime le popolazioni per la morte nel periodo della muta, rallentamento nell'ovideposizione e minore longevità); durante la stagione estiva sono fototropici positivi mentre durante l'inverno sono fototropici negativi (le femmine svernanti).
I sintomi più evidenti del loro attacco sono costituiti da clorosi e avvizzimento delle foglie; alcuni di essi, i Tetranichidi o "ragnetti", producono una tela biancastra che forma una massa farinosa o fioccosa come protezione delle uova, in genere sulla pagina inferiore delle foglie. 
I fitofarmaci utilizzati nella lotta contro gli acari dannosi, detti appunto ACARICIDI, possono agire per contatto, per ingestione, per asfissia. Esistono anche formulati efficaci contro le uova. E' importante intervenire prima possibile, quando l'infestazione è ancora limitata.

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