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lunedì 5 dicembre 2011

Stella di Natale

Proveniente dal Messico, questa pianta è adatta soprattutto ad ambienti ben riscaldati, con temperature non inferiori ai 14 gradi. Anche se normalmente siamo abituati a vedere stelle di natale di dimensioni ridotte, queste piante possono raggiungere in natura anche i 2 metri (in casi eccezionali alcuni esemplari possono raggiungere i 3- 4 metri). La stella di natale è una pianta fotoperiodica, cioè con induzione a fiore solamente quando si accorciano le giornate. Per questo motivo è molto importante, per chi avesse in casa una stella di natale dell'anno precedente, non tenerla in luoghi dove possa ricevere luce artificiale (lampadine, televisioni ecc.). Verso ottobre novembre deve essere riportata in casa, in un ambiente poco luminoso (8 ore max di luce al giorno) proprio al fine di facilitare la crescita di nuove foglie (che assumeranno il caratteristico colore rosso) e di nuovi rami.Altro piccolo accorgimento per far rifiorire la stella di natale è la concimazione. Infatti quest'essenza predilige concimazioni a base di potassio e fosforo, soprattutto nel periodo autunno invernale.
La pianta deve essere tenuta in un ambiente luminoso, non teme la luce del sole diretta nel periodo invernale. Una volta terminata la fioritura, la pianta fisiologicamente perderà parte delle foglie. Nel periodo primaverile si dovrà portare in giardino ed effettuare una potatura abbastanza vigorosa. Durante l'anno, se la pianta crescerà troppo, si potranno effettuare altri tagli più leggeri, ma non dopo il mese d'agosto, dato che la pianta dovrà prepararsi per l'induzione a fiore. L'irrigazione deve essere poco abbondante soprattutto nel periodo della fioritura.

venerdì 25 novembre 2011

I PRINCIPALI NEMICI DELLE NOSTRE PIANTE (parte 3)

COCCINIGLIE

Le cocciniglie sono dei rincoti, come gli afidi; questi insetti perforano la lamina fogliare o dei fusti giovani e si nutrono della linfa in essi contentuta, ricca di zuccheri. I parassiti denominati volgarmente come cocciniglia sono molti, alcune decine, di dimensioni varie, dai pochi millimetri, al mezzo centimetro o più. In genere colonizzano in gran numero le parti giovani delle piante, i germogli e le foglie; esistono anche specie che infestano le radici, causando grave danno alle piante.
Le cocciniglie sono facilmente riconoscibili dagli altri insetti perchè tendono a ricoprirsi di sostanze cerose di protezione, costituendo un cappuccio a forma di piccolo scudo, rigido o gommoso a seconda delle specie. Tra le cocciniglie più diffuse ricordiamo Iceria, Saissetia (con scudetto esterno rigido, spesso di colore scuro), Ceroplastes (con forme adulte ricoperte da uno scudetto ceroso), Chloropulvinaria (o cocciniglia fioccosa), Pseudococcus e planococcus (cocciniglia farinosa).
Le cocciniglie si diffondono sulle conifere, sulle succulente in genere, su molte piante ornamentali, sulla vite e sugli agrumi; si sviluppano al meglio nelle fessure, negli anfratti e nei luoghi della chioma poco esposti alla luce, prediligono le piante che ricevono regolarmente concimi ad alto tenore di azoto, in luoghi con scarsa umidità e con scarsa ventilazione.

Nel caso di infezione purtroppo frequenti nelle piante d'appartamento, si sconsiglia la lotta chimica in quanto spesso gli insetticidi da utilizzare sono velenosi per l'uomo ed inoltre perchè possono essere tenuti sotto controllo armandosi di un po' di pazienza, un batuffolo di cotone e dell'alcool. Imbevete di alcool il batuffolo di cotone e ad uno ad uno eliminateli, vengono via facilmente. La pianta va tenuto sotto controllo e devono essere eliminati ogni qualvolta si ripresentano.

Nel caso di infestazioni nei giardini o in pieno campo, occorre intervenire chimicamente. I trattamenti vanno eseguiti sui soggetti giovani in quanto gli adulti sono per lo più invulnerabili in quanto protetti dai loro scudetti.

In ogni caso i principi attivi possono essere diversi a seconda della specie contro la quale si vuole intervenire e più o meno specifici. Infatti è fondamentale individuare esattamente la specie contro la quale si vuole intervenire ed agire in base sia ai fattori climatici ed allo stadio di sviluppo della pianta. 

mercoledì 23 novembre 2011

I PRINCIPALI NEMICI DELLE NOSTRE PIANTE (parte 2)

AFIDI

Gli afidi sono insetti conosciuti come "pidocchi delle piante" che infestano quasi tutte le piante ornamentali, sia da interno che da esterno, oltre che le colture di interesse agrario.
Hanno un apparato boccale perforante-succhiatore con il quale si nutrono della linfa delle piante; contemporaneamente immettono nei tessuti vegetali due tipi di saliva: una che contiene sostanze coagulanti che isolano gli stiletti boccali dai vegetali e l'altra, ricca di enzimi, tra i quali c'è un ormone che stimola la crescita dei tessuti verdi, inducendo così la formazione di iperplasie (galle e pseudogalle) che servono a proteggere le colonie e a fornire nutrimento.
I fattori climatici che possono contenere le popolazioni di afidi sono la pioggia, il vento forte e le basse temperature. Sono infatti favorite dal caldo e da un ambiente secco.
Gli afidi oltre a provocare danni diretti con la sottrazione della linfa e con l'emissione di saliva che provoca alterazioni fisiologiche, producono gravi danni indiretti in quanto sono capaci di trasmettere moltissimi virus nutrendosi di piante infette prima e passando poi a quelle sane.
Se rilevate un attacco nelle vostre piante di casa, si può intervenire con aficidi specifici a base di Piretrine, Piretro naturale, Imidacloprid, Acetamiprid, Pirimicarb e diversi altri che trovate nei centri specializzati seguendo scrupolosamente le indicazioni riportate nella confezione dell'antiparassitario e tenendo comunque sempre presente che si tratta di prodotti tossici per cui occorre prendere le necessarie precauzioni soprattutto nei confronti di animali e bambini.

domenica 20 novembre 2011

I PRINCIPALI NEMICI DELLE NOSTRE PIANTE (parte 1)

ACARI

Appartengono alla classe degli "Aracnidi" e pertanto non sono degli insetti (che al contrario appartengono alla classe degli "Insetti" e sono provvisti di soli tre paia di zampe allo stato adulto), come erroneamente si pensa.
Molte specie di Acari sono parassiti di animali (come ad esempio l'Acaro della scabbia) e di vegetali, che pungono con le appendici boccali, dette CHELICERI che unendosi e allungandosi formano un vero e proprio stiletto, svuotando poi le cellule del loro contenuto.
Come conseguenza si formano soprattutto sulle foglie e sulle gemme, delle malformazioni e delle galle, nonchè ingrossamenti anomali dei peli provocati da sostanze emesse dall'acaro.
I cicli e le popolazioni di acari sono fortemente influenzate dai fattori climatici: sono favoriti dalle alte temperature; umidità relativa intorno al 60% (umidità più alta per diversi giorni deprime le popolazioni per la morte nel periodo della muta, rallentamento nell'ovideposizione e minore longevità); durante la stagione estiva sono fototropici positivi mentre durante l'inverno sono fototropici negativi (le femmine svernanti).
I sintomi più evidenti del loro attacco sono costituiti da clorosi e avvizzimento delle foglie; alcuni di essi, i Tetranichidi o "ragnetti", producono una tela biancastra che forma una massa farinosa o fioccosa come protezione delle uova, in genere sulla pagina inferiore delle foglie. 
I fitofarmaci utilizzati nella lotta contro gli acari dannosi, detti appunto ACARICIDI, possono agire per contatto, per ingestione, per asfissia. Esistono anche formulati efficaci contro le uova. E' importante intervenire prima possibile, quando l'infestazione è ancora limitata.

martedì 15 novembre 2011

Dipladenia - Mandevilla splendens

Sono rampicanti sempreverde questa pianta si coltiva in vasi appesi, oppure come rampicante, aiutata da graticci o tutori. Le foglie sono ovali, scure, lucide, spesse, leggermente pubescenti sulla pagina inferiore; in primavera e in estate produce una cascata di grandi fiori a trombetta, riuniti in racemi, delicatamente profumati, rossi, rosa o bianchi, con la gola giallo limone. Nei luoghi con inverni miti possono essere coltivate anche in piena terra in giardino, oppure possono essere trattate anche come piante da giardino annuali. Si consiglia di potare leggermente i rami all'inizio della primavera o in autunno, per evitare che la pianta lignifichi troppo nella parte inferiore, perdendo le foglie.Gradisce posizioni molto luminose, anche soleggiate, ma cresce bene anche a mezz'ombra. Se posta in luogo completamente ombreggiato produce pochi fiori e molte foglie. Teme il gelo.

venerdì 11 novembre 2011

Alcuni consigli per mantenere un buon prato:


- Concimare ogni anno, ma senza superare le dosi consigliate;
- Rasare spesso, ma non troppo basso;
- Areare il terreno con l'apposito attrezzo a punteruoli o a lame (è una operazione faticosa, ma molto utile);
- Combattere il muschio con un prodotto specifico che farà anche da concime chimico;
- Usare erba resistente anche se un po' grossolana e non la superfine da green che però non sopporta il minimo

martedì 8 novembre 2011

Ciclamino

Genere che conta circa venti specie di erbacee perenni, che sviluppano larghi tuberi tondeggianti, originarie dell'area mediterranea; sono diffuse in gran parte del globo terrestre come piante da appartamento e da giardino, ideali per le aiole ombreggiate. I tuberi si interrano ad una profondità pari al loro raggio. Le foglie sono tondeggianti, leggermente carnose, portate da un lungo picciolo; sono di colore verde scuro, spesso segnate da una vistosa zonatura di colore verde-argenteo. I fiori appaiono in gruppo, al centro delle foglie, da cui si elevano di alcuni centimetri; sono di colore vario, nelle tonalità del rosa e del rosso, con varietà anche a due colori. Hanno petali rivolti verso l'alto, che donano ai fiori di ciclamino una forma particolare ed inconfondibile. La fioritura dei ciclamini dura alcune settimane, da settembre fino alla primavera.
Alcuni accorgimenti sono necessari per ottenere migliori risultati e per evitare insuccessi. In primo luogo questa specie è sensibilissima ad attacchi parassitari, in particolare di Fusarium e di Botritis; entrambi i parassiti, presenti nel terreno, perdono virulenza quando la temperatura si avvicina ai 10 gradi. I ciclamini quindi debbono essere impiegati solo dopo i primi freddi (prima quindicina di novembre circa) altrimenti si potrebbero avere spiacevoli insuccessi. È comunque scontato che le piante da utilizzare devono essere prive di attacchi parassitari e già ben sviluppate e ricche di fiori e bocci. L'attività vitale della piante è assai limitata dalle basse temperature ed è quindi necessario partire con una scorta sicura di fiori. Oltre al classico color rosa ciclamino più o meno sfumato si trovano, oggi, in commercio piante bianche, rosse e viola. È meglio evitare la pessima abitudine di mescolare a caso i vari colori, poiché il risultato estetico sarebbe scadente; meglio, invece, avvicinare due sfumature di colore ponendo le tonalità chiare all'interno e quelle scure in periferia. Da non scartare è anche l'utilizzo, sempre all'esterno, di piante poste in ciotole o contenitori. Il contenitore, se giustamente scelto, esalta infatti le piante valorizzandone l'aspetto. L'utilizzo in contenitore permette anche l'eventuale ricovero delle piante in serra fredda, tettoia o simile nei momenti in cui si il clima si presenta più rigido tanto da far temere gelate o neve. Un'ultima attenzione riguarda l'apporto irriguo. La carenza idrica è disastrosa per il ciclamino: quando manca l'acqua la pianta appassisce e le foglie ed i fiori perdono consistenza. Anche se la ripresa è rapida si deve evitare la possibilità di crisi idrica. Quindi anche in inverno ed in particolare durante le giornate fredde in cui soffia vento secco di tramontana è necessario irrigare le piante ma non bagnare i fiori.

venerdì 4 novembre 2011

Passiflora incarnata

Passiflora incarnata è un’interessante alternativa alla comune Passiflora caerulea, l’unica specie di questo affollato e fantasioso genere che viene normalmente coltivata da noi.
Dotata di eccezionale rusticità, possiede una fioritura elegante ed insolita, è di facilissima coltivazione ed ha vivacità quasi esplosiva nella crescita e nel portamento. È una delle passiflore più importanti e conosciute negli Stati Uniti, mentre da noi non è ancora ben introdotta, ‘relegata’ com’è presso le aziende che coltivano piante medicinali, per i suoi principi attivi sedativi, utili a curare ansia, insonnia e nervosismo.
I suoi numerosi fiori, grandi e di colore rosa sono caratterizzati da una vistosa corona arricciata che le conferisce una straordinaria bellezza.
È inoltre profumata, i suoi frutti sono commestibili ed il fogliame è verde intenso, fitto e impenetrabile.
Consiglio questo raro e bellissimo rampicante a tutti coloro che hanno una recinzione da coprire o un angolo qualsiasi che si vuole fiorito da maggio ad ottobre.

Caratteristiche botaniche
La famiglia delle Passifloraceae è ricca di centinaia di specie. Il genere Passiflora è il più vasto, poiché ne sono ascritte circa 500, per la maggior parte di origine sud americana. La variabilità all’interno di esse è grandissima, tant’è che il genere è suddiviso in 21 sottogeneri con ulteriori complesse suddivisioni. Anche sotto l’aspetto estetico vi sono grandi differenze, tali da accontentare tutti i gusti: moltissime passiflore hanno fiori splendidi, altre, foglie particolarmente originali e curiose oppure frutti decorativi e di buon sapore.
P. incarnata è forse la specie che vive più a nord, insieme a P. lutea, poiché appartiene alla flora degli Stati Uniti. Per questa ragione è rusticissima.
Il suo portamento è rampicante, tipico del genere Passiflora. Si comporta da pianta erbacea e in tal modo è definita dai botanici, giacché d’inverno perde tutta la parte aerea.
L’apparato radicale rimane quiescente fino a primavera, quando emette nuovi polloni ovunque, diventando, a volte, invadente.
I fiori, del diametro di circa 9 cm, possiedono la tipica struttura delle passiflore: la corona di filamenti che arricchisce vivacizza la corolla. I colori dominanti sono il lilla, il rosa, il bianco e il malva intenso. La denominazione (epiteto specifico) di “incarnata” fa riferimento infatti a queste delicate tinte.
Le grandi foglie trilobate sono di colore verde intenso, lucide e brillanti. Sul loro picciolo vi sono coppie di ghiandole, dalla funzione misteriosa, secernenti un liquido zuccherino utile, sembra, per attirare le formiche: un espediente forse per avere chi le protegga dai parassiti.
La crescita è rapida e ad ogni nodo del fusto crescono i boccioli che si apriranno in successione continua.
Vi è anche una varietà bianca, molto elegante: P. incarnata ‘Alba’. La corolla e la corona sono di un bianco purissimo.
I frutti ovoidali, di circa 4-5 cm di lunghezza, sono piacevolmente profumati, dolci ed aciduli insieme.

La coltivazione
E’ semplice e sicuro ottenere la P. incarnata da seme, metodo che consiglio, poiché la pianta non è facile da trovare presso i vivaisti. Anche da semina cresce rapidissima e non aspetta molto ad andare in fioritura. Se si conosce qualcuno che già ne possiede una, si possono preparare talee o, meglio, estrarre dal terreno polloni con porzioni di radici. Non richiede cure particolari se non una certa attenzione per dirigerne i tralci qualora invadessero spazi non opportuni.
Prospera meglio in terreno povero, sassoso, soprattutto ben drenato. Possiede infatti radici carnose che scorrono in orizzontale e a breve profondità. Ristagni di acqua, specialmente d’inverno, sono da evitare. Non sono necessarie potature, perché nei mesi freddi la parte aerea secca e può essere ripulita fino a livello del terreno. E’ una pianta priva di malattie e, a differenza di altre specie di passiflore, è resistente ai nematodi. Si può quindi definire di facilissima coltivazione.

lunedì 31 ottobre 2011

Buon Halloween

Generalità

Generalità: Proviene dall'America centrale. La zucca è pianta nota fino da tempi antichi, coltivata sia per il consumo del frutto maturo che per la raccolta di frutti immaturi, cioè zucchini. La zucca ha rappresentato, nei secoli passati una riserva alimentare nelle zone più povere. In seguito a selezioni e ibridazioni ora il mercato offre la possibilità di scelta fra le molte varietà di semi, zucche e zucchini.
Le piante delle zucche sono vigorose, a fusti striscianti lunghi diversi metri o a portamento cespuglioso e fusto breve in varietà selezionate per la coltivazione in orti. Le foglie ed i piccioli sono ricoperti di ruvidi peli, i fiori sono grandi, di colore giallo intenso e di sesso diverso sulla stessa pianta; si riconoscono dal peduncolo che nei fiori maschili è assai più lungo; i fiori sono commestibili e oggetto di commercio, raccolti freschi e venduti a mazzi.

Varietà

Generalità: Proviene dall'America centrale. La zucca è pianta nota fino da tempi antichi, coltivata sia per il consumo del frutto maturo che per la raccolta di frutti immaturi, cioè zucchini. La zucca ha rappresentato, nei secoli passati una riserva alimentare nelle zone più povere. In seguito a selezioni e ibridazioni ora il mercato offre la possibilità di scelta fra le molte varietà di semi, zucche e zucchini.
Le piante delle zucche sono vigorose, a fusti striscianti lunghi diversi metri o a portamento cespuglioso e fusto breve in varietà selezionate per la coltivazione in orti. Le foglie ed i piccioli sono ricoperti di ruvidi peli, i fiori sono grandi, di colore giallo intenso e di sesso diverso sulla stessa pianta; si riconoscono dal peduncolo che nei fiori maschili è assai più lungo; i fiori sono commestibili e oggetto di commercio, raccolti freschi e venduti a mazzi.
Per qualche ricetta.... www.latelanera.com/halloween/ricettehalloween.htm

martedì 25 ottobre 2011

Cura delle piante in casa

Rientro in casa di tutti i vasi. In settembre le piante d’appartamento iniziano a rallentare il loro sviluppo per prepararsi al lungo periodo invernale: a fine mese è buona norma ritirare in casa i vasi che durante l’estate erano stati spostati all’aperto, per evitare che un rapido raffreddamento dell’aria possa danneggiare le essenze. Questa operazione va fatta con gradualità specialmente se la temperatura esterna è già diminuita per evitare sbalzi termici e fare in modo che le piante si adattino alla nuova condizione; scegliamo una posizione molto luminosa e lontano da fonti di calore. E’ importante annaffiare e somministrare un concime specifico con ritmi regolari: nella prima quindicina del mese si può procedere come si è fatto nel periodo estivo, successivamente è preferibile ridurre la frequenza.  
Concimazioni. Sospendiamo le concimazioni da novembre, quando l’attività vegetativa di quasi tutte le piante si è decisamente ridotta; fanno eccezione alcune specie ancora in fioritura come Azalea, Cyclamen, Gardenia, Kalanchoe, Mammillaria, la stella di Natale e le essenze tropicali come Dieffenbachia e Ficus, che devono essere concimate in inverno ogni due settimane.  
Irrigazioni. Annaffiamo solo se il terriccio si è completamente asciugato e manteniamo un certo tasso di umidità nell’aria utilizzando dei recipienti pieni d’acqua da posizionare vicino ai caloriferi. Sospendiamo la somministrazione d’acqua per le succulente.
Esposizione. Nel collocare i vasi in casa è opportuno ricordare che essenze come Calathea, Ficus elastica, Maranta, Peperomia, Philodendron prediligono una posizione riparata, mentre le cactacee e le succulente amano il pieno sole; Impatiens, Sansevieria, Strelitzia, ecc. vogliono una buona illuminazione.

venerdì 21 ottobre 2011

Manutenzione

Il prato, come del resto tutto il giardino, ha bisogno di constante manutenzione per poter essere in salute e al massimo del suo splendore, manutenzione che richiede fatica legata a volontà e passione che nel tempo ci renderanno soddisfatti dei risultati ottenuti.
Il prato necessita di una costante irrigazione e tagli frequenti (1 volta a settimana) nel periodo primavera – estate – autunno, quando l’attività di crescita è rigogliosa, occorre togliere il feltro che si deposita sul prato ed arieggiare per dare la possibilità ad acqua e luce di raggiungere le radici dell’erba, concimare con concimi ricchi di azoto in primavera ed estate, mentre in autunno con sostanze a base di potassio e fosforo. Inoltre in primavera ed autunno, periodi di semina, possiamo intervenire sul prato per riseminare le zone danneggiate ed eventuali buche. In inverno con la caduta delle foglie dagli alberi provvedere a rastrellarle via dal prato per evitare che la loro decomposizione danneggi il manto erboso.   Info: Antonino Ceglia  3388555818

mercoledì 19 ottobre 2011

Progetto Natura

Grazie all'esperienza acquisita nel tempo è in grado di offrire soluzioni personalizzate che vadano a soddisfare ogni tipo di esigenza.
Fornendo un servizio completo, dal progetto alla messa in opera chiavi in mano.
I nostri servizi
- Manutenzione giardini generica
- Manutenzione impianti di irrigazione
- Piani di intervento sul prato (tagli, concimazione, diserbo)
- Manutenzione siepi
- Potature arbusti da fiore, piante da frutto, piante di alto fusto
- Check up periodico casa e giardino
- Consulenza fitopatologica e piano trattamenti antiparassitari
                   Info:  Antonino Ceglia  3388555818

martedì 18 ottobre 2011

Lavori di OTTOBRE in giardino parte 3

PIANTE ERBACEE PERENNI

Le principali fioriture sono quelle di Aster, Gaillardia, Gazania e Gerbera.
Prima che le temperature si abbassino troppo, effettuare alcune operazioni di manutenzione: eliminare le parti secche e marcescenti e tagliare a livello del suolo gli steli fiorali appassiti. Lasciare invece le foglie e i fiori secchi di Sedum spectabile e delle numerose graminacee che mantengono un aspetto decorativo anche durante l’inverno.
Smuovere il terreno e distribuire uno strato di materiale pacciamante con lo scopo di proteggere le radici dal gelo.
Divisioni
E’ il periodo più indicato per dividere le piante che hanno terminato la fioritura e che sono diventate troppo grandi: ad es. Alyssum, Anemone, Aquilegia, Arabis, Aubrietia, Brunnera, Campanula, Coreopsis, Filipendula, Hemerocallis, Hosta, Iberis, Lamium, Pachysandra, Paeonia, Prunella, ecc. Estrarre la pianta dal terreno e ripulire le radici dalla terra, avendo l’accortezza di non danneggiarle. Dividere il cespo in tante porzioni, facendo in modo che ognuna sia provvista di nuovi germogli e di un proprio apparato radicale. Eliminare la parte centrale, vecchia e legnosa, e ripiantare le giovani piantine nella buca precedente o in una nuova posizione.
Nel caso di perenni con radici tuberose, come la Paeonia erbacea, occorre dividere i cespi in tante porzioni provviste di tuberi e gemme.
Messa a dimora
Si possono piantare, tra le altre, Achillea, Arabis, Aubrietia, Brunnera, Erigeron, Helianthus, Heuchera, Iberis,  Sedum, e i crisantemi coreani. Ricordare che la buona riuscita di un’aiuola dipende dal giusto accostamento tra le diverse specie.

venerdì 14 ottobre 2011

Lavori di OTTOBRE in giardino parte 2

ARBUSTI

Le fioriture sono limitate a pochi esemplari: Arbutus unedo, Ceratostigma plumbaginoides, Elaeagnus, Osmanthus heterophylla.
Mentre il terreno è ancora caldo e umido, è consigliabile distribuire alla base delle piante un miscuglio di terriccio e foglie, che servirà a proteggere le radici dal gelo.
In caso di essenze particolarmente delicate, può essere utile predisporre un paravento di rete o “tessuto non tessuto” in grado di fornire un’ulteriore protezione.
Terreno
Se non è stato ancora fatto, preparare il terreno per le nuove piantagioni: estirpare le erbe infestanti, vangare il suolo in profondità e incorporare materia organica ben decomposta.
Messa a dimora
Si possono mettere a dimora tutte le piante coltivate in vaso e i sempreverdi di “zolla”. E’ il periodo giusto per rizollare le piante a foglia caduca, ricordando che potranno essere messe a dimora anche in inverno purché il terreno non sia gelato.
Moltiplicazioni
E’ possibile raccogliere le bacche mature dei cespugli che si vogliono riprodurre. Dopo la raccolta, è consigliabile conservare i piccoli frutti in un vaso alternandoli a sabbia umida; riporre poi il contenitore in un luogo fresco e asciutto, al riparo da uccelli e roditori. La semina dovrà essere effettuata entro la prima metà di marzo.
E’ il periodo migliore per moltiplicare numerose piante: prelevare talee di legno maturo da Buddleia davidii, Deutzia, Ligustrum, Lonicera, Spiraea, Stephanandra, Weigela; staccare e ripiantare i polloni radicati di Corylus, Prunus, Rhus, ecc.; preparare delle propaggini di Corylopsis, Cotoneaster, Forsythia, Jasminum, Lonicera, Parrotia, ecc.
Semine
Si può seminare in cassone freddo o in serra il Chimonanthus praecox.

mercoledì 12 ottobre 2011

Lavori di OTTOBRE in giardino parte 1

ALBERI

Sono in fiore Acer japonicum ‘Aconitifolium’, Cercidiphyllum japonicum, Ginkgo biloba, Liquidambar styraciflua, Liriodendron tulipifera, Parrotia persica, Platanus acerifolia ‘Mirkovec’, e molti altri. Il giardino si tinge grazie alla vasta gamma di colori autunnali assunti dal fogliame di numerose caducifoglie. Questo fenomeno è dovuto ad una serie di processi biochimici che si verificano durante l’invecchiamento delle foglie.
Messa a dimora
Da fine ottobre è possibile piantare gli alberi precedentemente preparati o "zollati"; dopo il trapianto occorre ancorare gli alberi al terreno con tiranti e picchetti, se si tratta di piante ad alto fusto servono invece tutori robusti.
Malattie fungine
E' importante controllare che non ci siano sugli alberi infezioni fungine causate da Armillaria mellea, una malattia che sviluppa i suoi corpi fruttiferi in questo mese; nel caso di presenza del fungo è necessario asportare completamente la pianta, soprattutto se di grandi dimensioni, in quanto questo agente fungino causa marciumi radicali che riducono la stabilità e spesso provocano la morte della pianta stessa.

sabato 8 ottobre 2011

Per voi..........Arbutus unedo Corbezzolo - Ericaceae

Albero o arbusto sempreverde originario dell'Irlanda e dei paesi che si affacciano sul mediterraneo, che può raggiungere i 9-10 metri di altezza, ma che più comunemente rimane di dimensioni intorno ai 4-5 metri. Ha corteccia grigio-marrone, che si sfoglia; le foglie sono oblunghe-lanceolate, dentate, verde scuro e lucide, simili a quelle dell'oleandro. A fine estate produce innumerevoli fiorellini bianchi, in alcune varietà soffusi di rosso o di verde, a forma di campana; nello stesso periodo maturano i frutti, che quindi impiegano quasi un anno intero per maturare, la particolarità del corbezzolo consiste nel fatto che sulla stessa pianta si possono trovare frutti maturi e fiori contemporaneamente. I frutti sono tondeggianti, giallo-rossi, dolci, con scorza leggermente rugosa, quando sono maturi tendono a cadere dall'albero.
Esposizione: il corbezzolo ama le posizioni soleggiate, ma si adatta bene nei luoghi semi-ombreggiati, soprattutto se coltivato in zone molto calde; non teme il freddo, anche se le giovani piante vanno ricoverate in serra fredda, o riparate on tessuto-non-tessuto, almeno per i primi due anni di vita. I corbezzoli non gradiscono particolarmente i venti freddi e secchi, anche se si adattano ai venti umidi provenienti dal mare.
Annaffiature: non necessita di grandi quantità d'acqua, sicuramente preferisce la siccità agli eccessi di annaffiature; solitamente va annaffiato soltanto nelle annate particolarmente siccitose.

lunedì 3 ottobre 2011

OTTOBRE IN GIARDINO

Si ricomincia a curare il giardino con più attenzione. Questo è un mese in cui è possibile effettuare molti lavori, per preparare il nostro piccolo angolo di paradiso alle fioriture della prossima primavera. Messa a dimora di piante, ricollocamento di piante già esistenti, e, poi, lavori di pulitura e qualche piccola potatura sono tutte attività che impegneranno molto del nostro tempo, prima della pausa invernale.
Se alcune parti del prato hanno sofferto siccità e la vegetazione che lo ricopre ne ha risentito irrimediabilmente, in ottobre è possibile riseminare il prato: il clima fresco e le piogge autunnali ci aiuteranno a far germinare al meglio le sementi. Inoltre, sarà bene effettuare una concimazione con concime organico o granulare a lenta cessione.
Cominciano a cadere le prime foglie: raccogliamole e teniamo il prato pulito. Se necessario, potiamo gli arbusti che hanno terminato la fioritura, eliminando rami morti e fiori appassiti ma evitando potature troppo drastiche che, invece, dovranno essere fatte nel corso dell'inverno.

sabato 1 ottobre 2011

Progetto Natura si occupa della progettazione realizzazione e manutenzione di aree verdi giardini impianti di irrigazione terrazzi balconi  prati
Grazie all'esperienza acquisita nel tempo è in grado di offrire soluzioni personalizzate che vadano a soddisfare ogni tipo di esigenza.
Fornendo un servizio completo, dal progetto alla messa in opera chiavi in mano. 
info: 3388555818

mercoledì 28 settembre 2011

GIARDINO SEMPRE IN FIORE

Consente di avere alcune zone del giardino (condominio, parco o balcone) sempre fiorite in ogni mese dell’anno. Il risultato viene ottenuto mettendo a dimora dei fiori in due momenti diversi nell’anno: a Novembre e a Maggio. A Novembre riempiamo vasi, ciotole, aiuole e bordure con viole, violette o ciclamini. A Aprile-Maggio usiamo invece annuali estive (gerani, fior di vetro, Nuova Guinea, tagete, Salvia splendens, agerato, dahlia, coleus ecc.).Info: 3388555818

martedì 27 settembre 2011

Autunno in giardino

Cari appassionati di giardinaggio, è tempo di rimboccarsi le maniche! Nella stagione autunnale, i lavori da fare sono tanti e di diversa natura. Innanzitutto è il momento di piantare i bulbi a fioritura primaverile come tulipani, giacinti, narcisi, crochi. Vangate profondamente l’aiuola destinata ad accoglierli, concimate e preparate il terreno con prodotti antiparassitari. Se il suolo è ben lavorato, potete mettere a dimora i bulbi con le mani, affondandoli fino alla profondità prevista per ciascuna specie. Infine pareggiate la terra, innaffiate abbondantemente e ricoprite l’aiuola con un abbondante strato di pacciame.
A proposito di annaffiature, anche se non è più necessario irrigare regolarmente il giardino, non sarà male prendere qualche precauzione affinché le radici degli alberi non si disidratino eccessivamente. Ciò può infatti accadere qualora i tronchi non siano perfettamente stabili: il vento può farli dondolare, creando delle spaccature nel terreno che espongono le radici all’aria. A questo si può porre riparo fissando i tronchi un po’ “ballerini” con un tutore. Per quanto riguarda il prato, è buona norma sospendere l’irrigazione ma iniziare un’altrettanto frequente e regolare opera di rastrellamento e raccolta delle foglie secche, per evitare che queste soffochino ll’erba.
Per quanto riguarda il terrazzo, è il momento di dare una sistemata generale alle piante, prima dell’arrivo dell’inverno. Innanzitutto mettetele all’ombra, in maniera che si abituino gradualmente alla mancanza di luce. Potate i rami troppo cresciuti e quelli secchi, dopidiché rinnovate il terreno o rinvasatele, se è necessario. In ogni caso, tutte le piante hanno bisogno di una buona concimazione. Molto importante è infine la pulizia delle foglie, che si attua spruzzando le piante con un getto a pioggia, delicato e uniforme. Già che parliamo di questo argomento, date una bella pulita anche al terrazzo, magari passandolo a fondo con un’idrospazzola: residui di terriccio e di foglie sul pavimento possono infatti diventare un ottimo rifugio per insetti e lumache.

venerdì 23 settembre 2011

Concimazioni autunnali

In giardino
Le piante da giardino in inverno sono in riposo vegetativo, prepariamole però alla ripresa primaverile, prima di tutto ripulendo dalle foglie secche il terreno attorno ai fusti e sotto gli arbusti, soprattutto se tali foglie sono state durante l'anno attaccate da qualsivoglia fungo; quindi spargiamo ai piedi delle piante del concime organico, humus di lombrico o stallatico maturo, una veloce zappettata e quindi pacciamiamo con cortecce o altro materiale idoneo. In questo modo le nostre piante troveranno azoto disponibile già verso la fine dell'inverno.
Se abbiamo in giardino alcune piante acidofile oltre allo stallatico spargiamo sul terreno anche del solfato di ferro, e del terriccio fresco, specifico per piante acidofile.

Concimazioni autunnali

Nell'orto
Le concimazioni autunnali nell'orto sono fondamentali per una buona riuscita delle coltivazioni dell'anno successivo; inoltre alcune piante da orto si sviluppano durante l'inverno. in entrambi i casi una profonda lavorazione del terreno, mescolandovi del concime organico, preparerà i letti di semina e di impianto per le orticole invernali, e permetterà anche di avere il terreno già pronto per la primavera laddove non coltiveremo nulla durante l'inverno.
La lavorazione del terreno dell'orto ci permetterà anche di estirpare tutte le piante ormai disseccate o da cui non traiamo più frutto, insieme con il fogliame secco o malato, i resti di coltivazione e le infestanti. In questo modo a primavera non ci resterà che ripulire leggermente gli appezzamenti e seminare.

Concimazioni autunnali

Buona parte delle piante del giardino e dell'orto attraversano, durante l'inverno, un periodo di riposo vegetativo; non per questo orto e giardino non necessitano in alcun modo di concimazioni. Le concimazioni effettuate in autunno vengono fornite per preparare il futuro sviluppo primaverile, in modo che alla fine dell'inverno il terreno sia pronto per il grande sviluppo che le piante hanno dopo il riposo invernale.
Proprio perchè questo tipo di concimazione deve servire tra alcuni mesi, è importante utilizzare un fertilizzante adatto, ovvero qualcosa che non si disperda rapidamente nel terreno, rendendo vani i nostri sforzi. In primavera le piante necessitano principalmente di azoto, perchè i loro sforzi sono tesi nella produzione di nuove foglie e nuovi germogli; quindi quando si prepara il terreno per l'anno successivo è bene arricchirlo con un fertilizzante ad alto titolo di azoto, possibilmente utilizzando concime organico ben maturo, perchè questo tipo di fertilizzante mantiene l'azoto disponibile nel terreno per alcuni mesi; inoltre il concime organico ha l'innegabile vantaggio di migliorare l'impasto del terreno, rendendo più agevole per le piante sviluppare il loro apparato radicale.

Fiori autunnali

Tra le tante piante che fioriscono in autunno, per decorare aiole e terrazzi in genere si predilige l'utilizzo dell'Erica, un piccolo arbusto sempreverde, che ama luoghi non troppo soleggiati e freschi, e mal sopporta il clima estivo. Si tratta di arbusti che in genere non superano i 25-35 cm di altezza, quindi molto adatti alla coltivazione anche in vaso; molte sono le specie che vengono chiamate erica, alcune hanno sviluppo eretto, altre prostrato, è quindi bene verificare tale caratteristica prima di porre a dimora le piccole piante, per lasciare il giusto spazio tra loro.
L'erica è una pianta acidofila, per uno sviluppo rigoglioso è quindi necessario porre a dimora le piccole piante in terriccio specifico per piante acidofile; prediligiamo posizioni non eccessivamente soleggiate e ricordiamo di annaffiare con buona regolarità, cercando di mantenere il terreno abbastanza fresco, ma non eccessivamente inzuppato d'acqua. La vegetazione dell'erica è compatta, di colore verde o bluastro, si ricopre quasi completamente di piccoli fiori a campanula, nei toni del rosa, che persistono sulla pianta per settimane. Le piante sfiorite sono comunque sempreverdi e quindi restano decorative per tutto l'arco dell'anno se coltivate in modo corretto.

giovedì 22 settembre 2011

Progettare un giardino all'italiana

Il giardino all’italiana è un giardino che ha un forte impatto per chi lo visita, ciò che colpisce principalmente è il rigore con il quale è progettato. Non si tratta assolutamente di uno spazio verde disorganizzato bensì di un’area, dove la progettazione si attiene a delle regole ben precise. Anche la prospettiva assume un significato importante che garantisce una vista completa dell’intero giardino.Per la progettazione di un giardino all’italiana occorre avere innanzitutto una conoscenza minima sulle piante che sono maggiormente rappresentative ma che sanno anche prestarsi bene al disegno di queste forme. Anche il giardino deve, in questo caso, assumere delle forme geometriche che portino, nell’insieme però a creare un equilibrio naturale. Lo scopo del giardino all’italiana è puramente ornamentale, le forme date ai sempreverdi sono le più svariate e prendono il nome di arte topiaria. La pianta usata per creare questi disegni richiede una continua attenzione poiché dopo averle dato la forma desiderata occorre comunque tagliarla con una certa frequenza affinché non s’infoltisca troppo e finisca con il far ‘sparire’ la forma che gli era stata data.

Progettare un giardino pensile

Quando si parla di giardino pensile ci si riferisce ad un settore del giardinaggio piuttosto particolare, realizzare dei giardini sulle terrazze, è una tecnica antichissima che si è rivelata essere piuttosto interessante soprattutto per quanti vivono in città. Il giardino è un angolo di verde piuttosto importante nel centro delle metropoli, dove spesso diventa difficile ripararsi all’ombra di un albero perché si è comunque travolti da smog e caos. Il giardino pensile è situato in alto e quindi già la sua posizione lo porta a essere distante da quella che è la vita della città. Il giardino è a tutti gli effetti uno spazio da poter anche sfruttare per potersi rilassare e riposarsi. La progettazione parte sempre da una prima suddivisione dello spazio, se il giardino avrà delle dimensioni piuttosto ridotte è preferibile non esagerare volendo inserire a tutti i costi dei complementi d’arredo. Uno spazio ben distribuito aiuta certamente anche a conferire al giardino un aspetto migliore, così come la scelta delle piante, dei fiori e anche la loro disposizione per ricreare delle aree piuttosto interessanti. Per progettare un giardino pensile bisogna avere le adeguate conoscenze in quanto si tratta di un giardino che dev’essere necessariamente dotato di un sistema impermeabilizzante altrimenti si rischiano delle infiltrazioni d’acqua. Inoltre è fondamentale per un giardino avere anche un sistema per l’irrigazione quindi occorrerà che quest’impianto, compreso quello dell’illuminazione sia sempre progettato assieme al giardino.

Progettare un giardino all'inglese

Il giardino all'inglese segue prevalentemente uno stile piuttosto ‘romantico’, dove spesso la naturalezza con la quale si realizza può far apparire lo stesso giardino dall'aspetto selvaggio, ma in realtà non è così. La cura e la manutenzione del giardino all’inglese sono indispensabili affinché tutti gli elementi siano perfettamente fusi tra di loro unendo assieme elementi fortemente caratterizzanti come delle pagode con altri elementi naturali come le cascate.

mercoledì 21 settembre 2011

Alcuni consigli spiccioli per mantenere un buon prato

Concimare ogni anno, ma senza superare le dosi consigliate;
Rasare spesso, ma non troppo basso;
Areare il terreno con l'apposito attrezzo a punteruoli o a lame (è una operazione faticosa, ma molto utile);
Combattere il muschio con un prodotto specifico che farà anche da concime chimico;
Usare erba resistente anche se un po' grossolana e non la superfine da green che però non sopporta il minimo stress;
Non abbandonate il prato a se stesso per un mese d'estate ... chiedete ad un vicino di darvi una mano.
"GIARDINO SEMPRE IN FIORE .... consente di avere alcune zone del giardino (condominio, parco o balcone) sempre fiorite in ogni mese dell’anno. Il risultato viene ottenuto mettendo a dimora dei fiori in due momenti diversi nell’anno: a Novembre e a Maggio. A Novembre riempiamo vasi, ciotole, aiuole e bordure con viole, violette o ciclamini. A Aprile-Maggio usiamo invece annuali estive (gerani, fior di vetro, Nuova Guinea, tagete, Salvia splendens, agerato, dahlia, coleus ecc.).
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martedì 20 settembre 2011

il ciclamino: Togliere i fiori secchi e le foglie ingiallite

Per conservare una pianta veramente robusta, bisogna staccare regolarmente i gambi con fiori secchi e le foglie ingiallite.
Per fare questo, afferrare la base del gambo e strapparla con un colpo deciso, torcendola leggermente, senza lasciare alcun pezzo sulla pianta che creerebbe dei marciumi dentro la chioma.

il ciclamino: Deve essere nutrito con fertilizzante?

Certamente, il ciclamino va nutrito con fertilizzante. Il fertilizzante è il nutrimento che consente alla pianta di conservare il proprio vigore e ai boccioli di aprirsi completamente.
Il fertilizzante specifico per ciclamino o per piante da fiore va diluito, una volta alla settimana, nell’acqua con la quale si annaffia la pianta, secondo le dosi indicate sul contenitore.
Nel periodo che va da dicembre a gennaio non si devono concimare. Attenzione : il fertilizzante non va mai somministrato su un terriccio troppo asciutto.

il ciclamino: Si possono lasciare fuori in inverno?

Si, se si trovano in un luogo ben riparato e il vaso è preferibilmente di terracotta.
Il ciclamino preferisce il freddo ad un calore eccessivo ed è bene sistemarlo in un vaso, all’esterno, invece di metterlo in casa, dove fa spesso troppo caldo per conservare a lungo la fioritura.
Il ciclamino è una pianta rustica, che resiste bene al freddo e sopporta temperature vicine al gelo (e persino qualche lieve gelata notturna).
Nelle regioni a clima continentale ( salvo condizioni climatiche eccezionali ) i ciclamini possono generalmente rimanere fioriti tutto l’inverno. Occorre proteggerli, tuttavia, dal vento e da forti piogge.
E non dimentichiamo questa regola : tanto più il clima è freddo e la luminosità scarsa, tanto meno occorre annaffiare!
I posti ideali in inverno quando gela: tra le doppie finestre , sul davanzale con tapparella che sporge e protegge di notte, nel terrazzo con tetto sopra a riparare, o altro posto riparato dall’aria fredda notturna. Se non avete un posto così, portateli dentro casa alla sera, per rimetterli fuori al mattino appena la temperatura è al di sopra sopra di 0°C.

il ciclamino:Come va innaffiato

Come tutte le piante, il ciclamino preferisce non soffrire la sete, ma non essere allagato!.
I 3 tipi d’annaffiatura che vi spiego, vi consentiranno di ottenere risultati ottimali.
  1. Potrete annaffiare il ciclamino dall’alto, con un innaffiatoio a collo lungo, sul bordo del vaso, evitando di bagnare il bulbo situato al centro della pianta. Basta innaffiarlo 2 - 3 volte alla settimana, verificando che la terra sia piuttosto asciutta al tatto, prima di riannaffiare.
  2. Potrete bagnarli nel sottovaso, riempiendolo d’acqua, lasciando risalire l’acqua fino alle radici. E’ il sistema migliore e consigliato in inverno. Attenzione, rimuovete l’eccesso d’acqua entro 1 ora.
  3. Se la terra è troppo asciutta e le foglie sono molto piegate all’ingiù, immergete direttamente il vaso in un catino pieno d’acqua, ma solo per pochi minuti.
I ristagni idrici danneggiano le radici. Dopo circa mezz'ora dall'annaffiatura, è preferibile gettare via l'acqua che non è stata assorbita. Spesso i gambi flosci e ricurvi sono segno di un'annaffiatura eccessiva piuttosto che di secchezza.
E' bene quindi verificare che il substrato rimanga sempre leggermente umido (pensate alle condizioni naturali di un ciclamino che vive nel sottobosco e non in piscina!).

Dove sistemare il ciclamino in casa

All'esterno, il ciclamino in settembre preferisce stare nella semiombra e all’aria. In autunno, invece, è meglio esporlo al sole. In tal modo è in grado di sopportare anche temperature intorno a 0°C.
All’interno dura meno. Sistemare in un locale luminoso, ma al riparo dal calore. Il Ciclamino preferisce ambienti freschi.
Per prolungarne la fioritura, potrete sistemarlo nel soggiorno, vicino ad una finestra, molto luminosa, soprattutto, lontano dai radiatori.
Per usare il ciclamino come pianta da interni e per farlo durare più a lungo possibile, potete metterlo all’esterno durante la notte per far sì che possa beneficiare delle temperature fresche notturne (se non vanno sotto 0°) per poi riportarlo in casa al mattino.
In inverno invece si può fare il contrario. Ricordate che più fa caldo e meno il locale è arieggiato e luminoso, meno dura la qualità del ciclamino.