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venerdì 4 novembre 2011

Passiflora incarnata

Passiflora incarnata è un’interessante alternativa alla comune Passiflora caerulea, l’unica specie di questo affollato e fantasioso genere che viene normalmente coltivata da noi.
Dotata di eccezionale rusticità, possiede una fioritura elegante ed insolita, è di facilissima coltivazione ed ha vivacità quasi esplosiva nella crescita e nel portamento. È una delle passiflore più importanti e conosciute negli Stati Uniti, mentre da noi non è ancora ben introdotta, ‘relegata’ com’è presso le aziende che coltivano piante medicinali, per i suoi principi attivi sedativi, utili a curare ansia, insonnia e nervosismo.
I suoi numerosi fiori, grandi e di colore rosa sono caratterizzati da una vistosa corona arricciata che le conferisce una straordinaria bellezza.
È inoltre profumata, i suoi frutti sono commestibili ed il fogliame è verde intenso, fitto e impenetrabile.
Consiglio questo raro e bellissimo rampicante a tutti coloro che hanno una recinzione da coprire o un angolo qualsiasi che si vuole fiorito da maggio ad ottobre.

Caratteristiche botaniche
La famiglia delle Passifloraceae è ricca di centinaia di specie. Il genere Passiflora è il più vasto, poiché ne sono ascritte circa 500, per la maggior parte di origine sud americana. La variabilità all’interno di esse è grandissima, tant’è che il genere è suddiviso in 21 sottogeneri con ulteriori complesse suddivisioni. Anche sotto l’aspetto estetico vi sono grandi differenze, tali da accontentare tutti i gusti: moltissime passiflore hanno fiori splendidi, altre, foglie particolarmente originali e curiose oppure frutti decorativi e di buon sapore.
P. incarnata è forse la specie che vive più a nord, insieme a P. lutea, poiché appartiene alla flora degli Stati Uniti. Per questa ragione è rusticissima.
Il suo portamento è rampicante, tipico del genere Passiflora. Si comporta da pianta erbacea e in tal modo è definita dai botanici, giacché d’inverno perde tutta la parte aerea.
L’apparato radicale rimane quiescente fino a primavera, quando emette nuovi polloni ovunque, diventando, a volte, invadente.
I fiori, del diametro di circa 9 cm, possiedono la tipica struttura delle passiflore: la corona di filamenti che arricchisce vivacizza la corolla. I colori dominanti sono il lilla, il rosa, il bianco e il malva intenso. La denominazione (epiteto specifico) di “incarnata” fa riferimento infatti a queste delicate tinte.
Le grandi foglie trilobate sono di colore verde intenso, lucide e brillanti. Sul loro picciolo vi sono coppie di ghiandole, dalla funzione misteriosa, secernenti un liquido zuccherino utile, sembra, per attirare le formiche: un espediente forse per avere chi le protegga dai parassiti.
La crescita è rapida e ad ogni nodo del fusto crescono i boccioli che si apriranno in successione continua.
Vi è anche una varietà bianca, molto elegante: P. incarnata ‘Alba’. La corolla e la corona sono di un bianco purissimo.
I frutti ovoidali, di circa 4-5 cm di lunghezza, sono piacevolmente profumati, dolci ed aciduli insieme.

La coltivazione
E’ semplice e sicuro ottenere la P. incarnata da seme, metodo che consiglio, poiché la pianta non è facile da trovare presso i vivaisti. Anche da semina cresce rapidissima e non aspetta molto ad andare in fioritura. Se si conosce qualcuno che già ne possiede una, si possono preparare talee o, meglio, estrarre dal terreno polloni con porzioni di radici. Non richiede cure particolari se non una certa attenzione per dirigerne i tralci qualora invadessero spazi non opportuni.
Prospera meglio in terreno povero, sassoso, soprattutto ben drenato. Possiede infatti radici carnose che scorrono in orizzontale e a breve profondità. Ristagni di acqua, specialmente d’inverno, sono da evitare. Non sono necessarie potature, perché nei mesi freddi la parte aerea secca e può essere ripulita fino a livello del terreno. E’ una pianta priva di malattie e, a differenza di altre specie di passiflore, è resistente ai nematodi. Si può quindi definire di facilissima coltivazione.

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