Genere che conta circa venti specie di erbacee perenni, che sviluppano larghi tuberi tondeggianti, originarie dell'area mediterranea; sono diffuse in gran parte del globo terrestre come piante da appartamento e da giardino, ideali per le aiole ombreggiate. I tuberi si interrano ad una profondità pari al loro raggio. Le foglie sono tondeggianti, leggermente carnose, portate da un lungo picciolo; sono di colore verde scuro, spesso segnate da una vistosa zonatura di colore verde-argenteo. I fiori appaiono in gruppo, al centro delle foglie, da cui si elevano di alcuni centimetri; sono di colore vario, nelle tonalità del rosa e del rosso, con varietà anche a due colori. Hanno petali rivolti verso l'alto, che donano ai fiori di ciclamino una forma particolare ed inconfondibile. La fioritura dei ciclamini dura alcune settimane, da settembre fino alla primavera.
Alcuni accorgimenti sono necessari per ottenere migliori risultati e per evitare insuccessi. In primo luogo questa specie è sensibilissima ad attacchi parassitari, in particolare di Fusarium e di Botritis; entrambi i parassiti, presenti nel terreno, perdono virulenza quando la temperatura si avvicina ai 10 gradi. I ciclamini quindi debbono essere impiegati solo dopo i primi freddi (prima quindicina di novembre circa) altrimenti si potrebbero avere spiacevoli insuccessi. È comunque scontato che le piante da utilizzare devono essere prive di attacchi parassitari e già ben sviluppate e ricche di fiori e bocci. L'attività vitale della piante è assai limitata dalle basse temperature ed è quindi necessario partire con una scorta sicura di fiori. Oltre al classico color rosa ciclamino più o meno sfumato si trovano, oggi, in commercio piante bianche, rosse e viola. È meglio evitare la pessima abitudine di mescolare a caso i vari colori, poiché il risultato estetico sarebbe scadente; meglio, invece, avvicinare due sfumature di colore ponendo le tonalità chiare all'interno e quelle scure in periferia. Da non scartare è anche l'utilizzo, sempre all'esterno, di piante poste in ciotole o contenitori. Il contenitore, se giustamente scelto, esalta infatti le piante valorizzandone l'aspetto. L'utilizzo in contenitore permette anche l'eventuale ricovero delle piante in serra fredda, tettoia o simile nei momenti in cui si il clima si presenta più rigido tanto da far temere gelate o neve. Un'ultima attenzione riguarda l'apporto irriguo. La carenza idrica è disastrosa per il ciclamino: quando manca l'acqua la pianta appassisce e le foglie ed i fiori perdono consistenza. Anche se la ripresa è rapida si deve evitare la possibilità di crisi idrica. Quindi anche in inverno ed in particolare durante le giornate fredde in cui soffia vento secco di tramontana è necessario irrigare le piante ma non bagnare i fiori.
Alcuni accorgimenti sono necessari per ottenere migliori risultati e per evitare insuccessi. In primo luogo questa specie è sensibilissima ad attacchi parassitari, in particolare di Fusarium e di Botritis; entrambi i parassiti, presenti nel terreno, perdono virulenza quando la temperatura si avvicina ai 10 gradi. I ciclamini quindi debbono essere impiegati solo dopo i primi freddi (prima quindicina di novembre circa) altrimenti si potrebbero avere spiacevoli insuccessi. È comunque scontato che le piante da utilizzare devono essere prive di attacchi parassitari e già ben sviluppate e ricche di fiori e bocci. L'attività vitale della piante è assai limitata dalle basse temperature ed è quindi necessario partire con una scorta sicura di fiori. Oltre al classico color rosa ciclamino più o meno sfumato si trovano, oggi, in commercio piante bianche, rosse e viola. È meglio evitare la pessima abitudine di mescolare a caso i vari colori, poiché il risultato estetico sarebbe scadente; meglio, invece, avvicinare due sfumature di colore ponendo le tonalità chiare all'interno e quelle scure in periferia. Da non scartare è anche l'utilizzo, sempre all'esterno, di piante poste in ciotole o contenitori. Il contenitore, se giustamente scelto, esalta infatti le piante valorizzandone l'aspetto. L'utilizzo in contenitore permette anche l'eventuale ricovero delle piante in serra fredda, tettoia o simile nei momenti in cui si il clima si presenta più rigido tanto da far temere gelate o neve. Un'ultima attenzione riguarda l'apporto irriguo. La carenza idrica è disastrosa per il ciclamino: quando manca l'acqua la pianta appassisce e le foglie ed i fiori perdono consistenza. Anche se la ripresa è rapida si deve evitare la possibilità di crisi idrica. Quindi anche in inverno ed in particolare durante le giornate fredde in cui soffia vento secco di tramontana è necessario irrigare le piante ma non bagnare i fiori.
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